Salve a tutti amici di Nerd House! 

Dopo che la quarta stagione del L’attacco dei giganti è stata divisa in innumerevoli parti finalmente siamo giunti alla conclusione di questo incredibile viaggio e possiamo goderci il finale in compagnia di tanti, tantissimi, fazzoletti.
In questo articolo commenteremo e analizzeremo le differenze tra anime e manga concentrandoci solo su questa ultima parte.

ATTENZIONE QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER DELL’ULTIMO EPISODIO.
Se non l’hai ancora visto corri a vederlo su Crunchyroll e poi torna qui.

INIZIAMO!

L’episodio inizia come l’abbiamo lasciato. L’alleanza arriva con l’idrovolante sopra la schiena del gigante di Eren e si gettano all’attacco per cercare di fermare il boato della terra. Mappa ci regala ancora una volta momenti di azione e  l’affascinante movimento tridimensionale.

Partiamo col dire che gran parte dell’episodio dell’anime è strettamente fedele al manga, sia lato storia che lato narrazione. Entrambe rimangono pressoché invariate. Possiamo però trovare qualche differenza e delle piccole parti aggiunte per farci enfatizzare meglio con i personaggi. Ciò accade durante il sogno di Mikasa, le scene sono state leggermente allungate per farci immergere di più nell’atmosfera. Troviamo altre aggiunte durante il dialogo che hanno Armin ed Eren nei sentieri.

Nel manga Eren dice subito ad Armin che con il boato della terra l’80% della popolazione morirà, mentre nell’anime questo avviene dopo quando si ritrovano sulla spiaggia. Oltre a questo, fino alla spiaggia i dialoghi rimangono invariati.

Altra scena diversa avveniene quando Eren confessa di non voler morire. Nel manga dice semplicemente che deve farlo perché non ha più il diritto di vivere dopo quello che ha fatto, mentre nell’anime espone i suoi crimini in modo più esplicito. Infatti, vediamo un comportamento più disperato mentre Armin mostra una reazione di “rabbia” cosa che nel manga non c’è. 

Oltre a ciò anche le cose che successivamente Armin dirà a Eren sono molto più articolate rispetto al manga.

Armin non lo perdonerà per i suoi crimini ma gli promette che sconterà le sue pene insieme a lui quando si incontreranno all’inferno. In sintesi il significato da Anime a manga non cambia: entrambe le versioni del dialogo sono valide e hanno lo stesso significato semplicemente lo fanno in due modi differenti.

Purtroppo molti lettori hanno frainteso questo dialogo quando uscii il capitolo finale del manga e credo che Mappa lo abbia modificato per evitare che ciò accadesse anche nell’anime. Trovo questa rivisitazione appurata è anche molto adatta alla narrazione dell’anime. 

Passiamo a parlare del time-skip. Nel manga vediamo Levi insieme a Onyankopon, Falco e Gabi trascorrere una vita tranquilla in una qualche città straniera mentre nell’anime essi aiutano i rifugiati che sono stati colpiti dal boato della terra, insieme a loro c’è anche Yelena ma nel manga essa non appare nel capitolo finale (piccola dimenticanza da parte di Isayama).

Quando Mikasa va ha trovare la tomba di Eren in ricordo di esso inizia a piangere. Nel manga si vedono solo le sue lacrime scendere sul suo viso mentre invece nell’anime Mikasa inizia a singhiozzare e poi a piangere, nonostante questa sia solo una sottile differenza con il manga volevo citarla in quanto l’abbia apprezzata moltissimo, ho percepito profondamente le emozioni di tristezza e nostalgia di Mikasa. 

Ed ora passiamo a parlare di difetti come già detto ho trovato superlativo questo episodio ma ciò non toglie che abbia qualche difetto qua e là. 

Il primo riguarda alcuni disegni delle espressioni dei personaggi , Isayama non è un grandissimo disegnatore questo lo sappiamo ma se c’è una cosa che sa davvero disegnare sono le espressioni, quando mappa le disegna le trovo sempre inferiori e meno espressive rispetto a quelle del sensei che invece le ho sempre percepite così profonde e introspettive. 

L'attacco dei giganti - anime - manga

Altro difetto l’ho trovato nelle scene durante i titoli di coda, troppo piccole e troppo veloci per poter cogliere tutti i dettagli o anche solo per capirci qualcosa, metterle durante i titoli di coda non e stato un errore ma avrebbero dovuto rendere le immagini più visibili specialmente per evitare che gli anime only si perdessero qualche pezzo. 

A parte ciò ho apprezzato molto il lavoro di Mappa e anche il fatto che l’anime sia così fedele al manga e che abbia cambiato pochissimo di questa incredibile opera. 

In fine concludo col dire che l’episodio finale non mi è piaciuto, di più, ho rivissuto tutte le emozioni che ho provato anni fa quando lessi il manga. Le animazioni e le OST il ritmo ho amato tutto di questo episodio e ovviamente le lacrime non sono mancate.

Grazie Mappa, grazie Wit e grazie Hajime Isayama, per aver creato questo capolavoro. 

E grazie a voi per aver letto!

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Alessia

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