Saluti a tutti amici Nerd, dal vostro Luke!
A distanza di più di una settimana e dopo averlo visto per ben due volte, dire che è ora di far uscire la nostra recensione dei Guardiani della Galassia Vol. 3. 

Guardiani della Galassia

Il panorama Marvel per quanto riguarda l’MCU, è da qualche tempo che lascia un po’ a desiderare, per stessa ammissione dei vertici Disney e Marvel. Dopo la saga delle Gemme dell’Infinito, i fan della saga si aspettavano una importante riorganizzazione dell’universo Marvel cinematografico. Cosa che ancora adesso fatica a delinearsi chiaramente, nonostante siamo ormai diretti verso la fine di questa ultima fase dell’MCU. Tra film e serie TV (probabilmente troppe), tanti nuovi personaggi sono stati presentati al pubblico, tanti della vecchia guardia hanno ricevuto nuovi incarichi o nuove storie e altri ci hanno salutato per sempre (forse). Ma ancora manca qualcosa che porti all’unione di un nuovo gruppo di eroi a cui potersi affezionare e su cui costruire delle belle storie.

In questo contesto, i Guardiani della Galassia Vol. 3, rappresenta le ultime due categorie. Dopo essere stati protagonisti delle loro avventure in solitaria e parte dei film con gli Avengers, James Gunn ci consegna l’ultimo tributo al gruppo di sgangherati supereroi nati dalla sua regia e sceneggiatura. 

Guardiani della Galassia

Seguito diretto dello speciale natalizio, i Guardiani affrontano la loro ultima avventura con l’obiettivo di salvare il loro fedele amico Rocket, ferito gravemente durante un attacco a sorpresa di Adam Warlock. Il film si divide così in due parti principali: il gruppo dei Guardiani rimasti illesi che lotta per salvare il loro amico e i Flashback di un Rocket privo di coscienza, che ci mostrano per la prima volta la vita del procione prima dei Guardiani. 

Guardiani della Galassia

Probabilmente tra le parti migliori del film, questi flashback sono carichi di emozioni perché mostrano quanto miserabile sia stata la vita di Rocket fin dai primi istanti della sua esistenza. Vediamo l’innocenza di una creatura a cui sono state donate delle capacità sovrannaturali per compiere i piani della mente malata dell’Alto Evoluzionista e come anche in condizioni cose basse e infime possano nascere bellissime amicizie. Grazie a queste scene intense il personaggio di Rocket assume molta più profondità e si giustifica il carattere spesso problematico del povero Rocket. Procedendo nella storia anche gli altri membri dei Guardiani vengono a conoscenza del passato di Rocket, caricandoli ancora di più nel proseguire nei loro piani. Sicuramente la parte del film più coinvolgente, anche se questo non vuol dire che il resto delle storie dei Guardiani siano solo un misero sfondo o vengano messe da parte. Da Peter Quill a Kraglin, ognuno dei personaggi compie il suo viaggio personale di crescita definitiva. Peter capisce di dover smettere di scappare e di dover affrontare anche ciò che si trova alle sue spalle, Drax abbandona il titolo di Distruttore per dedicarsi nuovamente a quello di Padre, Nebula e Gamora trovano la famiglia di cui avevano sempre avuto bisogno, Mantis decide di vivere per sé stessa per la prima volta e Kraglin accetta di poter essere all’altezza del suo vecchio capitano Yondu.

Guardiani della Galassia

Per ultimo Rocket, che attraverso i ricordi del suo passato e l’ultimo scontro contro l’Alto Evoluzionario, accetta il suo vero essere e il senso della sua esistenza.

Un bellissimo ed emozionante viaggio che chiude uno dei capitoli obiettivamente più belli dell’MCU. 

I Guardiani della Galassia Vol. 3 è il saluto della vecchia ciurma di Peter Quill, che lascia il comando al suo grande amico Rocket. Coloro che non rimango nei Guardiani, affrontano il loro futuro con i compagni sempre nel cuore. Un congedo perfetto e curato in ogni dettaglio e proprio per questo così doloroso. Un addio che comprende il “papà” dei Guardiani, il regista James Gunn che dopo diverse vicende burrascose con il Topolino, si diparte da Marvel e Disney per solcare i mari della DC.

Guardiani della Galassia

Quindi come voto conclusivo? Dopo la prima visione di questo film avevo assegnato un convinto 8. Dopo la seconda volta però ci ho ripensato. Perché considerando gli altri film della fase 4, quanto mi ha emozionato e quanto mi è dispiaciuto vedere la fine di questi Guardiani, ho deciso per un 9. A ripensarci ancora mi sento quel leggero peso alla bocca dello stomaco che contraddistingue la fine di una bella serie tv, serie di libri o fumetti. Questo film è stata un’ottima conclusione dei Guardiani e le emozioni che mi ha suscitato gli fanno meritare un voto alto senza dubbio!

Voi amici l’avete già visto? E cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra!

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Bacini da Luke e alla prossima!

Many Nerds, One House!