Salve amici di Nerd House, sono il vostro Vero Credente, sempre pronto a portarvi la mia opinione su serie tv Marvel e Dc, e oggi si parla di una vera bomba. The Penguin sta facendo tanto parlare di sé, e devo dire che anche io non ho potuto fare a meno di amarla e di lodarla. Un qualità di questo livello non la vedevo da un pò, ma andiamo con ordine.

La serie The Penguin è ambientata nell’universo di The Batman, più precisamente una settimana dopo gli eventi del film, e racconta dell’ascesa al potere di Oswald “Oz” Cobblepot che, dopo la morte del suo capo Carmine Falcone, cerca di muoversi strategicamente fra le varie famiglie criminali che tentano di colmare il vuoto di potere lasciato da Falcone.

Voglio iniziare parlando subito del protagonista. Il Pinguino di Colin Farrell è semplicemente superbo. Un criminale infame, un vero sciacallo, approfittatore e narcisista. Non ama nessuno tranne sé stesso ed è pronto a manipolare chiunque per raggiungere i suoi scopi. Allo stesso tempo però si vede come sia anche terribilmente fragile; egli ha un lato debole, e lo percepiamo grazie al rapporto con la mamma. Il personaggio nutre un amore verso la madre ai limiti del Complesso di Edipo, e sia Farrell sia Deirdre O’Connell (interprete di Francis Cobb, madre del protagonista) ci regalano un’interpretazione impeccabile, che ci permette di cogliere appieno l’animo e il rapporto conflittuale e malato fra questi due personaggi.

Al dir poco eccezionale è stata anche Cristin Milioti, interprete di Sofia Falcone. Il personaggio è probabilmente uno dei migliori villain Dc che io abbia mai visto in una serie. Una donna vittima delle ingiustizie della sua famiglia, che non si arrende davanti a nulla e cerca di distaccarsi disperatamente dal mondo criminale dei Falcone, senza però rendersi conto di essere già entrata a far parte della contorta ragnatela criminale di Gotham City. La sua recitazione è spaventosa in tutti i sensi, Milioti sa essere sadica, spietata, sensuale, dolce e a tratti anche divertente. Perfetta in ogni scena.

Il terzo personaggio più importante della serie è Vic, un ragazzo di strada che diventa il “pupillo” di Oz. In una città così sporca, fredda, umida, grigia e malvagia spuntano buoni che cercano di diventare cattivi, persone che vogliono essere di più, che vedono nel crimine organizzato la possibilità di diventare qualcuno, e così si immischiano in cose più grandi di loro. Vic è esattamente così. Un personaggio che sin dalla prima puntata non ha mai davvero capito quali sono le regole del gioco, un personaggio di base buono che prova disperatamente a nuotare nell’oceano inquinato che è Gotham City.

8 puntate che non ti annoiano mai! Senti la tensione e il fiato sul collo in ogni istante. I dialoghi sono semplicemente meravigliosi, soprattutto quelli di Oz e Sofia. L’evoluzione di ogni personaggio è scritta meravigliosamente.
Curioso che io abbia visto questa serie insieme ad Agatha All Along, che è stata rilasciata nello stesso periodo. Io mi chiedo come è possibile che sia stata tanto elogiata quella serie Marvel, quando in casa DC abbiamo qualcosa che anche solo come sceneggiatura è cento volte superiore.
The Penguin non è mai banale: anche se prevedi un qualcosa che potrebbe succedere non riusciresti mai a prevedere il come succederà (e dico questo perché è esattamente ciò che mi è capitato).

Una regia incredibile. Ci sono inquadrature sui volti di Oz che sono davvero da brividi. L’espressività del suo volto è sublime. Ad oggi vi dico che non riesco a capire se mi sia piaciuto di più lui o Sofia.

Ultima cosa che voglio dire è che finalmente è stata fatta una serie collegata ad un film che non necessità per forza la visione del film. Tutto ti viene spiegato per bene, Batman non compare mai, e il mood è esattamente quello del film. La Sony avrebbe molto da imparare da questa serie. Come si può vedere, non serve mettere per forza un supereroe o un personaggio più cattivo del protagonista per fare un prodotto incentrato su un villain.

Mi è sempre piaciuto pensare che il vero cattivo del film The Batman non fosse L’Enigmista o Il Pinguino, ma la stessa città di Gotham City. Corrotta e malata. The Penguin conferma questa mia idea, ed è in grado di farti percepire appieno la corruzione che dilaga in questa città distrutta.
Tifiamo ovviamente per Oz, ma la serie non si tradisce mai e fa in modo che lo spettatore non dimentichi mai che il protagonista sia il peggior verme fra tutti i personaggi.

La scena finale è stupenda. Un Oz che gode dei frutti del suo lavoro, inebriato da un potere che finalmente è tutto suo, ma godendone pervaso comunque da illusioni. Illusioni come la sua amante che veste gli abiti della madre e danza con lui come faceva Francis quando Oz era piccolo, compensando il suo bisogno di amore. Per l’appunto, un uomo che ha il potere, che si sente e vuole sentirsi forte, ma che ha ancora tante fragilità.
Ma soprattutto, l’illusione che niente e nessuno può fermarlo. E l’inquadratura finale ci ricorda che, nonostante tutto, Gotham City non è solo la città del Pinguino, ma soprattutto la città del Pipistrello!

Per me The Penguin è da 10-

Bene amici miei, vi ringrazio dell’attenzione. Come sempre vi ricordo di seguirci sui social e sul nostro sito. E non dimenticate…

MANY NERDS, ONE HOUSE!