Un gran saluto a tutti amici Nerd! Qui il vostro Luke per parlare di nuovo di The Last of Us. Oggi ben due episodi in esame, perché ho deciso che aspettare una settimana intera per avere l’episodio in italiano mi scocciava troppo e quindi sotto con quelli in lingua originale!
QUESTO È IL MOMENTO DELL’AVVERTIMENTO ANTI-SPOILER, NON ANDATE OLTRE SE NON SIETE IN PARI!

Siamo già arrivati al terzo episodio e come magari avete sentito, visto l’esplosione di internet dopo questa puntata, è già l’episodio più bello di tutta la serie.
Però andiamo con ordine e parliamo di entrambi, senza bruciare le tappe. Il secondo episodio parte, come il primo, con un gran bel flashback a prima della pandemia , ma solo poco prima, forse qualche ora. Infatti, la serie ci mostra da dove presumibilmente è partito tutto, ovvero da Giakarta, come viene citato nel primo episodio. Qui una dottoressa epidemiologa, esamina uno dei primi infetti da Cordyceps e quando viene interrogata al riguardo, ribadisce che l’umanità non ha scampo contro questo nuovo nemico.

La punta poi riprende dal viaggio di Tess, Joel e Ellie fuori dalla ZQ per portare quest’ultima alle Luci sotto incarico di Marlene. Peccato che i due contrabbandieri abbiano scoperto nel modo peggiore che Ellie è effettivamente infetta. Come ben sa, chi è pratico della storia di TLOU, Ellie è immune ma possiamo anche ben capire la diffidenza con cui la trattano Tess e Joel.
Anche questo episodio si discosta molto poco dagli eventi del videogioco: si nota una grande cura nel ricreare ambienti e costumi di scena, oltre che a seguire fedelmente i passi dei tre attuali protagonisti. Il viaggio verso il palazzo del governo, luogo dell’incontro con le Luci, da un piccolo assaggio della differenza di carattere tra Tess e Joel. Tess si dimostra più sensibile, più comprensiva e soprattutto più ottimista. La speranza che Ellie porta con la sua immunità dona linfa vitale solo a uno dei due contrabbandieri. Joel è un uomo distrutto e quasi svuotato di qualsiasi emozione positiva. E questa è una delle caratteristiche che mi aveva conquistato anche nel gioco: la profondità del personaggio di Joel, che durante tutta questa avventura si trasforma e muta, ritrovando un po’ della persona che aveva lasciato indietro alla morte della figlia Sarah.

Uno dei momenti migliori della puntata è indubbiamente il passaggio dentro al museo. Tutti i fan della serie videoludica avranno avuto ben chiaro in mente fin da subito cosa sarebbe arrivato e il fatto di giocare sull’attesa invece che sulla sorpresa è stata una scelta azzeccata. Grazie a Joel e Tess anche un ignaro spettatore si aspetta l’arrivo di infetti particolarmente pericolosi. I Clicker sono i primi contagiati “speciali” che si incontrano nel gioco e tra i più pericolosi. Il trucco di questi mostri è impeccabile, perfetti sotto ogni punto di vista e la scena d’azione horror che li coinvolge è molto coinvolgente.

Il momento clou di tutto l’episodio è chiaramente il finale: il sacrificio di Tess. Questa è forse l’unica parte in cui ho sentito che mancava qualcosa. L’ho percepita meno drammatica di quel che mi aspettavo. Eppure, anche questa come tante altre sequenze, è quasi identica al videogioco. Quindi forse è stata semplicemente la poca conoscenza che ci è stata concessa del personaggio di Tess. E in ogni caso, meglio la sua morte nel videogioco che nella serie… davvero schifosa poverina.

Ma ora passiamo all’episodio che sta facendo così tanto parlare di sé. “Long, Long Time” il titolo in inglese dell’episodio che, a ragione, è già considerato il migliore della serie. Uno scorcio di vita di due personaggi già presenti nel videogioco, eppure non così ben approfonditi. Bill e Frank. Bill, il survivalista fissato con i complotti del governo, che trova nella fine di tutto, il suo giusto posto nel mondo. Un freddo nichilista, isolato nella sua fortezza anti-uomo, che vive l’apocalisse nella solitudine più totale. Ma poi arriva Frank, un uomo buono, gentile, altruista e sincero. Così in un solo pomeriggio di compagnia, la dura corazza di Bill viene penetrata da Frank. Da qui nasce una bellissima storia d’amore. Naturale e sincera, priva dei soliti carezzevoli cliché delle storie romantiche, ma che invece si sviluppa in modo autentico, con periodi di tranquillità e periodi di lite. Caratterizzata da romanticismo, compromessi, comprensioni e un sentimento d’amore che resiste agli anni e si rafforza proprio grazie al tempo.

Grazie all’apertura e alla bontà di Frank, Joel e Tess entrano in contatto con la coppia e iniziano a mercanteggiare con loro, anche se Frank era chiaramente interessato più alla loro amicizia che alle loro abilità di contrabbandieri. Queste sono state molto più utili a Bill. Poi, proprio quando ci si abitua a questa bella coppia, il tempo scorre e si torna al 2023. La vecchiaia ha colpito entrambi ma Frank ha più sfortuna: una brutta malattia che lo costringe in carrozzella. La storia riprende quando entrambi sono già abituati a questa condizione e preparati in qualche modo. E qui c’è la parte della puntata che più di tutto il resto mi ha lasciato svuotato, felice eppure colmo di una grande tristezza. Il culmine e il finale di questa meravigliosa storia romantica. Se ne vanno insieme, serenamente distesi nel letto, dopo aver trascorso un’ultima, stupenda giornata insieme.
Poi la lettera per Joel, Ellie che la legge quasi più colpita di lui e la preparazione per il viaggio in auto, equipaggiati di tutto punto grazie all’immensa scorta di equipaggiamento lasciata da Bill.

Tutti coloro che hanno visto questa puntata, ne sono rimasti colpiti, chi più, chi meno. Il successo di questo episodio è assicurato grazie alla storia d’amore tra Bill e Frank. Grazie a quella loro isola felice, in mezzo a un mare di sofferenza e ingiustizie, il terzo episodio prende la dovuta distanza dai fatti narrati finora per regalare allo spettatore un po’ di luce, forse una premonizione del futuro di The last of Us. Come recita il motto delle luci, “When you’re lost, search for the light”, trovare una speranza nella disperazione. L’amore può esserlo.

Ovviamente non è solo merito della storia, ma gli straordinari attori che hanno dato voce e vita a questa storia, sono gli assoluti protagonisti. Accompagnati da una colonna sonora perfetta, entrambi regalano grandi emozioni.
So cosa aspettarmi dal prossimo episodio e per questo trovo ancora più azzeccata la terza puntata, perché regala una piacevole pausa dal male.
Voi anche siete stati colpiti così profondamente da Bill e Frank? Oppure avete preferito il secondo episodio?
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Alla prossima amici!
Many Nerds, One House!