Ciao amici di Nerd House, è il vostro Vero Credente che vi parla.
Qualcuno di voi si è mai soffermato sul significato del mio nickname? “Vero Credente”. Un nome che sicuramente rimanda a qualche sorta di fede. Beh oggi vi rivelo che sono un ragazzo cattolico, ma la mia fede si spinge anche oltre; perché se c’è qualcosa in cui credo anche più di Dio è… l’eroismo. Io credo negli eroi, credo in Stan Lee. Ed è stato proprio lui a coniare il termine “Veri Credenti” (True believers).

Molta gente ha imparato a conoscere Stan Lee grazie ai suoi cameo nei film Marvel, ma Stan era molto di più di una semplice comparsa in un film. Oggi voglio farvi conoscere meglio quest’autore, e il mio obbiettivo principale sarà farvi capire quanto quest’uomo abbia cambiato le nostre vite.
La prima cosa che bisogna sapere è che Lee è considerato una sorta di papà per tutti i personaggi della Marvel. Stan “The Man” Lee è infatti il creatore e co-creatore di una marea di personaggi Marvel: Hulk, Spider-Man, Iron-Man, Ant-Man, I fantastici 4, Daredevil, Doctor Strange e molti altri.
Tutti questi personaggi avevano una cosa in comune: super problemi. Stan, non voleva creare un supereroe perfetto come Superman, né voleva creare un supereroe bello e infallibile, piuttosto, puntava a personaggi “sfigati“, emarginati, e nei quali era possibile rispecchiarsi. Ha creato un universo unico nel suo genere. Se non fosse stato per lui probabilmente non ci sarebbe mai stato il Marvel Cinematic Universe.

Molte delle migliori storie di Lee sono infatti legate all’umanità e alle debolezze dei suoi personaggi: basti pensare a “Daredevil: Brother Take my Hand“, dove Matt Murdock stringe amicizia con un soldato del Vietnam cieco proprio come l’eroe. O alle storie di Spider-Man come “Spider-Man No More” o “Capitolo finale” dove si può sentire l’essenza vera del personaggio; un eroe umano che soffre e che vuole una vita normale, come tanti altri ragazzi.
E non dimentichiamoci di Silver Surfer, uno dei personaggi più affascinanti del sorridente Stan. “Silver Surfer: Parabola” è uno dei grandi capolavori del fumetto mondiale, una forte storia dal carattere religioso e che rende il protagonista tanto un dio quanto un umano.
Un altro evento molto importante legato al Sorridente, è stato quel lontano giorno del 1971.
Ai tempi i fumetti erano severamente censurati dal Comics Code Authority, che impediva ai fumetti di introdurre immagini o tematiche troppo mature o cupe per i violenti.
Ma questo a Stan non interessava. Aveva appena concluso il numero 96. di “Amazing Spiderman” dove Harry Osborn diventava tossicodipendente (si utilizzò per la prima volta in un fumetto il termine “fatto“), ma ovviamente questa cosa non venne accettata dall’Autorità preposta. Con l’appoggio del suo editore, la Marvel pubblicò il fumetto SENZA IL BOLLINO DI APPROVAZIONE DEL COMICS CODE. Il numero vendette bene e la Marvel guadagnò elogi per aver dimostrato una coscienza sociale. In conseguenza di ciò, l’Autorità per il Comics Code consentì l’applicazione del bollino a storie che dipingevano negativamente l’uso di droghe, oltre ad altre liberalizzazioni, allentando così la sua influenza sui contenuti delle storie a fumetti.

Ora pensate a Deadpool o ai fumetti di Frank Miller e Alan Moore, di cui ho scritto giusto un articolo riguardante Watchmen, in cui i temi forti e la violenza sono caratteristiche principali: se non fosse stata per quella storia di Spider-Man del ’71 il fumetto sarebbe stato sicuramente molto più limitato e non avremo mai avuto il piacere di vedere o leggere tali meraviglie.
Con le lacrime agli occhi per i ricordi di questa leggenda, vi lascio con una sua citazione.
“Se non fosse per il suo tallone, oggi Achille sarebbe un perfetto sconosciuto”
E così il creatore dei supereroi ha fatto diventare personaggi come Spider Man uno di noi… Grazie Stan, ci mancherai. EXCELSIOR!
Un saluto dal vostro Vero Credente, fatemi sapere cosa è stato per voi il magnifico Stan Lee qui sotto l’articolo o sotto il post che troverete su Instagram.
Many Nerds, One House!