Amici di Nerd House, qui Vero Credente e Luke, pronti a parlare della terza puntata di Moon Knight!
Non so cosa ne penserà Luke, ma io devo dire che mi è piaciuta, anche se ho notato qualcosina che non mi è molto piaciuto.
Ma iniziamo dalle cose positive.
Oscar Isaac è un grande. In questa puntata vediamo più Marc Spector rispetto a Steven Grant, e questo mi ha fatto molto piacere. Infatti abbiamo modo di vedere un pò più di violenza rispetto alle precedenti puntate; ovviamente le botte non sono cruente quanto i film di Wolverine o di Deadpool, ma sono comunque ben coreografate e belle da vedere. I cambi di personalità inoltre sono sempre fighi da vedere.

La puntata approfondisce anche di più il rapporto fra Marc e Layla e introduce il fantastico mondo delle divinità egizie e dei loro Avatar, creando così un mood stile “La Mummia” che mi è piaciuto un sacco.
Belle le ambientazioni, belli i costumi, bello il vibe alla Indiana Jones che c’è soprattutto verso la fine.
Ma allora cos’è che non mi convince?
Prima di tutto, Mr.Knight. Mr.Knight continua ad avere un look molto figo, ma vorrei vederlo un pò più cazzuto.
Inoltre ho notato che in questa puntata le cose avvengono molto in fretta. Ci sono alcune cose importante che si risolvono a mio parere troppo velocemente, ad esempio il collezionista secondo me si fa fregare un pò troppo “ad minchiam”.

Il finale mi è piaciuto, è davvero particolare e mi ha fatto odiare un sacco Arthur Harrow.
Non vedo l’ora di vedere cosa succederà mercoledì prossimo.
A te la parola amico Luke! <3
Un saluto a tutti voi amici Nerd dal vostro Luke! Con questa terza puntata abbiamo potuto vedere un bel po’ di azione in più e altre cose MOLTO interessanti. Ma prima di tutto una bella immersione nella storia di Layla. Colei che pare affiancare Marc fin da molto prima gli eventi a cui abbiamo pututo assistere nella serie. Innanzitutto, di nuovo, le somiglianze con il fumetto si percepiscono e nonostante Layla sia un personaggio nuovo, lo spunto da Marlene Alraune è chiaro. Figlia di un archeologo che sembra aver fatto una brutta fine e che la portava sempre con sé nei vari siti archeologici. Sappiamo anche che Layla non è più benvenuta al Cairo perché a qualcuno non piace il suo nome. Interessante ma attendiamo chiarimenti. Per ora, lo spunto narrativo preso dai fumetti è chiaro ma sembra che stia comunque nascendo qualcosa di nuovo.

Ma torniamo a Marc, che ha il completo controllo del corpo e intende tenere recluso Steven fino a quando non avrà concluso la propria missione. Peccato che quei fastidiosi blackout siano ripresi, segno che Steven sta cominciando a capire il funzionamento di questo strano gioco di scambio di coscienza. Uno solo di questi eventi non sembra partire né da Marc né da Steven. Un piccolo indizio che rivela l’esistenza di una terza identità che ancora non si è mostrata? Io credo proprio di sì!

La trama principale si sta complicando e il piano di Harrow sembra procedere nella direzione da lui programmata. Grazie a questo complicarsi degli eventi possiamo dare uno sguardo all’Enneade! Il gruppo di divinità egizia che agisce sulla terra attraverso i propri avatar, esattamente come fa Khonshu con Marc. Questo dona al MCU un altro tocco di misticismo che fino ad ora era esclusiva degli Asgardiani. Queste divinità oltre ad avere dei potere immensi sembrano avere assunto lo stesso modo di agire degli Eterni: non agire, non immischiarsi negli affari degli umani. Gli avatar, per come sono presentati, sono dei semplici osservatori. L’unico che si distanzia da questo modus operandi è appunto Khonshu, che infatti è disprezzato dalle altre divinità. Essi infatti lo minacciano di imprigionarlo nella pietra se dovesse nuovamente mettersi in mostra agli esseri umani.

A seguito di questa scena, c’è il primo vero combattimento di Moon Knight in cui possiamo saggiare la sua vera forza e tutte le abilità donategli dal dio Khonshu. Incredibile! Una delle parti che mi è piaciuta di più in assoluto.
Ma la scena che mi ha fatto venire i brividi per quanto fosse bella è stata quella in cui, Steven e Khonshu, insieme nel deserto, modificano la vista delle stelle nel cielo per far sì che siano uguali alla notte in cui, tanto tempo fa, fu tracciata la mappa per localizzare la tomba di Ammit. Una scena esteticamente davvero bella e anche come sviluppo di Khonshu che accetta la reclusione pur di dare una speranza ai suoi avatar di riuscire nell’impresa. Dimostra che la divinità in fondo ha davvero a cuore gli esseri umani. Resta decisamente deviato per l’amore che dimostra verso la violenza e l’omicidio… però agli innocenti ci tiene davvero 😂

Anche questa terza puntata mi è piaciuta, particolarmente per le scene d’azione ma meno delle ultime due per il resto della trama. Non ho percepito quel mistero che permeava le prime due e l’ho trovata forse un po’ meno scorrevole. Forse questa puntata necessitava di presentare una serie di personaggi e retroscena rovinando un po’ l’atmosfera occulta della serie. E il fatto di dover introdurre tanto in pochi minuti ha reso il tutto un po’ frettoloso. In ogni caso dobbiamo aspettare le prossime puntate prima di gridare “al lupo”.
E anche per oggi abbiamo terminato. Da parte di tutto lo staff di Nerd House vi auguriamo una felice Pasqua e una incredibile grigliatona di Pasquetta!
Noi, come sempre vi aspettiamo su Instagram e su tutti gli altri nostri social e sul sito internet, nel caso tra una portata e l’altra aveste di una piccola pausa a tema Nerd 😉.
Many Nerds, One House!