Saluti a tutti voi Nerd! Il vostro Luke è di nuovo qui per continuare a parlarvi di Andor.
Siamo al nono episodio, il finale è in vista e sarebbe ora di muoversi verso gli atti conclusivi. Non sono sicuro però che siamo ancora sulla buona strada.

Nella scorsa puntata ci eravamo lasciati in una situazione abbastanza critica. Cassian imprigionato in un campo di lavoro, Mon Mothma in seria difficoltà con le sue due vite e  l’ISB che comincia a vederci chiaramente nella trama della Ribellione.

Andor

Come avevo “previsto”, Cassian non ha aspettato molto ad instaurare buoni rapporti con gli altri detenuti e soprattutto non sta aspettando di finire di scontare la sua pena. La migliore qualità di questo personaggio è infatti essere sempre pronto a mettere in piedi un piano per  cavarsela. Non importano le difficoltà o i nemici che deve affrontare. Nonostante il suo continuo provare, ancora non ha trovato il vero sostegno dei suoi compagni detenuti. La paura e la speranza di uscire scontata la pena, fanno desistere la maggioranza di loro.

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Anche se fino a fine puntata, il nostro protagonista rimane relativamente bloccato in questa situazione, la parte più interessante delle vicende, riguarda sempre Cassian.
Mon Mothma è protagonista di questa continua tragedia famigliare,  accentuata in questa puntata da una rivelazione inaspettata quantomeno. Vel è la cugina di Mon. La Ribellione è questione di famiglia. Gli animi nella casa della senatrice sono sempre tesi: la figlia non sopporta la madre, il marito sospetta di ogni attività della moglie e la cugina è un agente a tempo pieno della Ribellione, sempre impegnata in attività pericolose di prima linea.

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L’unico alleato che pare aver trovato è Tay Kolma e anche l’unico che sta agendo attivamente per la sua causa. La missione principale di Mon è l’esasperante ricerca di fondi per la causa, ma nulla ancora si è mosso e questa parte di trama comincia ad essere noiosa purtroppo.

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L’altra sottotrama che si sta sviluppando in questa serie è quella dell’ex Corp Syril Karn.

Se nelle scorse puntate mi stava incuriosendo, in questo nono episodio ha perso la  maggior parte del suo fascino. Speravo potesse essere un personaggio che dal proprio fanatismo avrebbe tirato fuori in considerevole pericolo per Cassian o per la Ribellione. Eppure questo sconsiderato fondamentalismo ha trasformato Syril in un banale zerbino dell’ISB. La scena in cui importuna Dedra mi ha fatto storcere il naso e l’ho trovato davvero inutile e ridicolo. Come ho già detto non mi aspettavo che entrasse a far parte della squadra di indagine per la cattura di Andor, ma non pensavo neanche potesse abbassarsi a simili atti di inutile servilismo.

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Parliamo quindi della parte  interessante  di questa puntata: il campo di lavoro.

Come già citato, le alleanze faticano a crearsi all’interno di  un luogo così profondamente isolante per  i detenuti. Ma comunque, anche a causa del prodigioso sistema di difesa, il controllo da parte delle guardie sembra scarso. Ma non è questo il punto di svolta della puntata. 

Come abbiamo visto, l’isolamento è totale, eppure qualche comunicazione filtra e come  ci ha spesso  insegnato Star Wars, la comunicazione anima la ribellione. Dai piani di detenzione inferiore infatti, arrivano notizie di un massacro nei confronti del secondo livello.  Ma la notizia non è affidabile, non finché non viene  verificata da un detenuto medico chiamato per provare a curare il povero vecchio che è crollato durante il lavoro. Cassian scopre così che i detenuti che finiscono la loro pena  non vengono liberati ma solo spostati di livello. Al secondo, la rivolta è nata per questo motivo e la direzione del campo di lavoro ha dovuto liberarsi dei rivoltosi.

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Questo è ciò che risveglia il desiderio di libertà anche in Kino. Il responsabile di Cassian ha più giorni di detenzione e quindi più esperienza sul campo. Una frase a  fine  puntata è ciò che segna la loro alleanza. Questo è probabilmente il punto di svolta che ci guida al finale.

Andor ha ancora molto potenziale, ma non sufficiente a curare la poca attrattiva che hanno alcune parti della storia. Le vicende che incorniciano le azioni di Cassian rimangono un po’ noiose e sempre un po’ vaghe. Mon Mothma ha espresso il suo carattere da leader solo nelle prime puntate mentre adesso si dimostra molto più in balia di questa doppia vita che ha scelto. Syril Karn rimane un ragazzetto esaltato e fanatico dell’ordine dell’Impero, senza crescere granché o cimentarsi per lo meno in qualche azione stupida ma pericolosa per i Ribelli.
Cassian invece si muove egregiamente tra le insidie che  gli si presentano anche se anche la sua storia fatica a decollare.

Quindi, mi sta ancora piacendo? Per ora ancora sì, però comincio a perdere l’interesse iniziale.

Per oggi è tutto amici. Continuate a seguirci per vedere come andrà a finire Andor insieme a noi. Nel frattempo bazzicate tra i nostri post di Instagram e tutti gli altri contenuti del sito.

Questa settimana Nerd House sarà a tema Lucca!

Alla prossima Nerd!

Many Nerds, One House!